United World Project

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Co-governance – siamo tutti noi a costruire la città

Il II° Congresso Internazionale di Co-governance si terrà dal 9 al 12 ottobre, dal titolo “Co-governance come processo di costruzione della fraternità nella politica, a partire dalle città”. Per partecipare e collaborare alla trasformazione della propria città.

Co-governare

Hai mai pensato di governare una città? Di essere protagonista nelle decisioni politiche della tua comunità? Probabilmente ti sei fatto questa domanda quando eri insoddisfatto di qualche situazione politica o rivoltato per qualche ingiustizia. O forse non ti sei mai posto questa domanda perché questa realtà ti sembra troppo lontana, o forse non ti piace discutere di politica perché sei stanco di essere deluso dai politici del tuo paese.

Ma questa percezione che la politica sia lontana o irraggiungibile sta cambiando con il paradigma della Co-governance, cioè la governance collaborativa, alla quale tutti sono chiamati a diventare agenti di cambiamento nella società in cui vivono.

La pandemia ci ha mostrato più che mai quanto siamo interconnessi e interdipendenti, che le decisioni politiche hanno un impatto sulla vita di tutti. Quindi, indipendentemente dalla nostra età, professione o classe sociale, siamo tutti cittadini e quindi responsabili del presente e del futuro delle nostre città. E la Co-governance propone proprio una politica basata sulle relazioni tra individui, istituzioni e organizzazioni e un governo partecipativo che mira al bene comune.

Nel 2019 United World Project ha lanciato la campagna annuale #DaretoCare (osare prendersi cura) con il tema “cittadinanza attiva e politica per l’unità”. Quest’anno la proposta è di osare prendersi cura delle persone, del pianeta e della nostra conversione ecologica, che certamente è anche un’azione politica. Quindi più che mai siamo invitati ad essere protagonisti nei processi sociali e certamente la Co-governance è un cammino per prendersi cura, un cammino per un mondo unito.

Il Congresso

Il Movimento Politico per l’Unità (MPPU) insieme al Movimento Umanitá Nuova promuove la II° Conferenza Internazionale di Co-governance sul tema “Co-governance come processo di costruzione della fraternità nella politica, a partire dalle città”. Abbiamo invitato Sarah Gomes, brasiliana, consulente di Anpecom e membro del MPPU a raccontarci di più su questo evento.

Sarah, potresti dirci cos’è la co-governance, e quale concetto si nasconde dietro a questo termine?

Per prima cosa vorrei iniziare dicendo che la co-governance è un termine complesso. Siamo ancora nel processo di costruzione del concetto stesso, che è sostanziale. C’è una commissione scientifica che riflette su questo concetto e quello che siamo riusciti a delineare finora è che la CO-GOVERNANCE, è governare per la collettività e orientarla verso il bene comune. “Co” significa precisamente “governare con”, c’è una relazione. La Co-governance predispone questa relazione che è un dialogo tra tutti gli agenti sociali, quindi siamo tutti invitati a co-governare. È un dialogo tra tutti per poter attuare le politiche pubbliche, per far sì che la gestione della città funzioni per la popolazione e per il bene comune. Quindi fondamentalmente, in termini generali, la co-governance è questo “governare con”. E questa corresponsabilità in cui siamo invitati.

Si potrebbe pensare che questo congresso sia solo per le persone direttamente coinvolte nella politica. Ma dal concetto stesso di Co-governance si capisce l’importanza della corresponsabilità, che la proposta è per tutti coloro che vorrebbero trasformare la loro città in un posto migliore e più giusto. Allora Sarah, chi può partecipare alla conferenza di Co-Governance?

Tutti possiamo partecipare, da quelli che sono interessati a quelli che dicono “non voglio parlare di politica”, ma vogliono fare la differenza nella loro città, o stanno già facendo la differenza, anche senza parlare di politica, possono partecipare al congresso: il manager, il sindaco, l’assessore, i funzionari, tutte quelle persone che sono interessate alla cosa pubblica: medici, ingegneri, architetti, specialisti, politologi. Ci sono anche i cittadini comuni, siamo tutti.

Quali saranno i temi discussi e cosa possiamo aspettarci da questo congresso?

Il tema del congresso è “Co-governance come processo di costruzione della fraternità nella politica a partire dalle città”. Esploreremo tre temi principali: il primo sarà come la fraternità può costruire la co-governance, che sarà il tema principale del congresso. Poi abbiamo due pannelli: il primo sulle istituzioni pubbliche e società civile, cooperazione e dialogo per il bene comune e un secondo su economia fraterna, sostenibilità ed economie pubbliche.

Possiamo aspettarci momenti di dibattito tra i relatori, ma avremo anche momenti in gruppo, dove potremo discutere insieme. Sarà molto interessante proprio perché saremo tutti insieme, gli amministratori e i cittadini, a parlare di cosa possiamo fare per migliorare la nostra città, come co-governare la nostra città. Quindi penso che sarà molto ricco, perché saremo tutti in grado di guardarci negli occhi e costruire insieme.

Chi vuole partecipare, come può iscriversi? Quale sarà la modalità?

La modalità è online, quindi tutti possono entrare nel sito web internazionale di Co-governance, (basta digitare “Co-governance”) e all’interno si trova la piattaforma di registrazione.

Quale sarà il programma di questi 4 giorni? Cosa sarà evidenziato in questa II° edizione?

Questa edizione metterà in evidenza lo sguardo latinoamericano, perché siamo qui in Brasile. Così abbiamo invitato tutta la nostra rete latinoamericana di MPPU, Movimento Umanità Nuova e altre organizzazioni con cui abbiamo rapporti di collaborazione, in modo da poter davvero articolare il programma con questo sguardo da tutti i Paesi che compongono l’America Latina, sia nelle relazioni, sia nelle buone pratiche.

In tanti Paesi la polarizzazione, le incertezze e le insoddisfazioni politiche attuali diventano una grande sfida quando si parla della città, della nazione. Per te Sarah, la “politica per tutti” è davvero possibile?

Sì, è possibile prima di tutto perché parte da ciò in cui crediamo, da ciò che diamo per assunto come ideale. Parto da questo presupposto che la politica è per tutti perché siamo tutti esseri politici, ogni azione che facciamo è politica. Tutte le nostre azioni a casa, le nostre relazioni, le nostre azioni fuori casa, nella società… questa rete di relazioni è la politica. La politica è per tutti, non c’è scampo. Ecco perché questo invito a co-governare è sempre più forte, perché se siamo esseri politici, siamo sempre chiamati a co-governare, perché qualsiasi atto che faccio, se butto la spazzatura per strada invece di buttarla nei cassonetti, contribuirò affinché la mia città resti inquinata, non affinché diventi più pulita. Quindi questi piccoli atti sono atti politici e di conseguenza la politica è per tutti.


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