United World Project

Workshop

Con le persone senza fissa dimora di Santa Maria Novella

 
21 Dicembre 2018   |   Italia, Senza fissa dimora, Y4UW
 

Da circa un anno, ogni primo venerdì del mese, i giovani del Movimento dei Focolari di Firenze si danno appuntamento per preparare un pasto semplice e delle bevande calde per i senza fissa dimora della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella.

«Non è stato facile riuscire a donare il 100% di noi stessi subito: avevamo timori e anche dubbi, ma il fatto di essere insieme, uniti, ci ha permesso di superare ogni ostacolo e di amare il prossimo che, in questo caso, erano i senza tetto della stazione» racconta Ilaria, una di loro.

In quest’avventura, sono sostenuti ed accompagnati anche da un gruppo di adulti, tra i quali c’è Raffaella: «È da circa un anno che con Anna, una mia carissima amica, aiutiamo i giovani nel preparare un pasto caldo per i senzatetto della stazione. È poca cosa per noi, abituate a cucinare per le nostre grandi famiglie, ma lo facciamo con tanto amore, perché ci sentiamo sostenute anche da loro».

Ogni venerdì, l’azione di questo gruppetto di giovani e adulti, comincia con la raccolta di una “quota” per la spesa.  Poi, intorno ad un tavolo, insieme, organizzano le porzioni dei pasti, le posate e preparano le bevande. La particolare caratteristica che li contraddistingue è che cercano di farlo vivendo la reciprocità dell’amore evangelico: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

«Quando arriviamo in stazione, è quello il momento in cui ci mettiamo in gioco, riversando sui senzatetto quell’amore di cui ci siamo “caricati” qualche minuto prima, dialogando con loro, ascoltandoli, accogliendoli» racconta, Vincenzo, uno di loro.

Per Lucia, anche lei giovanissima, non è stato facile vincere il primo impatto: «A volte, pensiamo che Gesù si manifesti in maniera bella e profumata, invece non è affatto così, perché questa volta si è presentato sporco, male odorante e solo. Per questo avvicinarsi non è stato spontaneo… C’era chi aveva bisogno prima di tutto di qualcuno che gli scaldasse il cuore, ascoltando la sua storia di dolore: dalla morte di una madre alla separazione con la moglie, alla lontananza dai figli e alla perdita di speranza. Molti di loro sentono che della loro esistenza non importa a nessuno. Noi abbiamo cercato di fare una cosa sola: possono sentirsi abbandonati da tutti, ma della loro vita a noi importa».

Vuoi partecipare?

Puoi contattare:

Ilaria Lombardo: bacolombi.97@gmail.com

Vincenzo Cipri’: cipri1693@gmail.com


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