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Il ritorno del Marocco nell’Unione Africana

 
16 Febbraio 2017   |   , ,
 

L’Unione Africana è un’organizzazione internazionale che comprende tutti gli stati africani. È nata nel 1963 ad Addis Abeba, con il nome di Organizzazione dell’Unità Africana (abbreviata in OUA in italiano o Organisation of African Unity, OAU in inglese), con lo scopo di rafforzare l’unità continentale e condurre i suoi popoli ad una rinascita libera dal colonialismo.

Se nel tempo, l’Unione non ha realizzato completamente gli scopi per cui era nata, tuttavia, ha raggiunto alcuni importanti successi: la liberazione dei paesi africani dalla colonizzazione, la promozione dei diritti umani, la promozione di progetti di sviluppo nei suoi paesi membri, la mediazione tra paesi in conflitto. Non bisogna poi dimenticare che l’Unione Africana è l’ interlocutore ufficiale per il continente africano nel concerto delle nazioni.

Purtroppo, questa organizzazione che doveva essere continentale, più di 30 anni fa, ha perso uno dei suoi membri fondatori, il Marocco, in seguito al riconoscimento da parte della stessa del Fronte Polisario, l’organizzazione militante per l’autodeterminazione del Sahara Occidentale e della Repubblica Democratica Araba del Sahrawi (RASD), come stato indipendente.

Tale questione ha storicamente diviso i paesi africani in due blocchi, affogando le iniziative dell’Unione per una vera rinascita africana.

Dopo più di 30 anni, il ritorno del Marocco nell’Unione Africana ha scatenato reazioni diverse sui motivi e le conseguenze, sia positive che negative, del suo gesto.

Certamente, questa scelta, come sostengono molti analisti, può essere letta in termini di interesse, dell’una o dell’altra parte, ma a noi sembra che sottenda anche un messaggio più profondo.

Secondo il quotidiano sudafricano online “The Daily Maverick“, per esempio, questo ritorno dimostra la capacità del Marocco di superare i vecchi ideali, non più utili né al Marocco né all’Africa, preferendo una strada migliore per le nazioni africane.

Questo è anche il contenuto del messaggio di re Muhammed VI, che governa una delle economie più floride del continente, quando afferma: «Il mio paese opta per la condivisione e il trasferimento di know-how, offrendo solidarietà concreta, con il proposito di costruire un avvenire solidale e sicuro per i popoli del continente».
Con il suo ritorno “a casa”, il Marocco dimostra il valore del dialogo e dell’ascolto nella risoluzione delle controversie internazionali, come ha sottolineato il Ministro degli Esteri del Congo – Brazzaville: «Era ora che il Marocco ritornasse nella sua famiglia naturale. I capi di stato gli hanno fatto comprendere che, anche se ci sono problemi, è meglio risolverli in famiglia».

Questo ritorno, dopo 30 anni di assenza, fa capire quanto dovremmo essere pronti a vivere gli alti e i bassi della politica internazionale, per la costruzione di un mondo più unito, così come ha fatto l’Unione Africana con il Marocco.

Il discorso di re Mohammed VI dà un’idea della soddisfazione vissuta dai membri dell’Unione: «Il ritiro del nostro paese dall’organizzazione ha permesso di riorientare l’azione del Marocco nel continente, di evidenziare quanto l’Africa sia essenziale al Marocco e quanto il Marocco sia essenziale per l’Africa. È bello il giorno in cui si rientra a casa dopo una lunga assenza. Abbiamo perso l’Africa, e l’Africa ci è mancata».

Le reazioni dei principali avversari al ritorno del Marocco, come la RASD o l’Algeria, misurano la bellezza di questo momento storico per l’Africa.
Infatti, per il Ministro degli Esteri della RASD, Mohamed Ould Salek per Salek il ritorno del Marocco è significativo: «Il Marocco ha accolto incondizionatamente i principi e gli obiettivi contenuti nella Costituzione, ed è per questo che abbiamo accettato il suo ritorno nell’Unione Africana».

Anche l’Algeria, che è stato il primo stato ad opporsi al ritorno del Marocco, ritiene che si sia fatto un passo positivo verso la riconciliazione, come spiegato dal Ministro algerino per gli Affari Magrebini e Africani: «L’Algeria non ha visto alcun aspetto negativo nella nuova ammissione del Marocco, a condizione che la Costituzione sia rispettata. Ciò che è importante è che oggi, il Marocco e la Repubblica del Sahrawi siedano nella stessa organizzazione. Questo è un passo positivo importante che può costituire un nuovo inizio, il ritorno del Marocco può ulteriormente consolidare l’Africa».

Forse, il tempo svelerà le altre ragioni che hanno spinto il Marocco a tornare nell’Unione Africana, restituendo la sesta economia del continente, intanto, viene da farne un esempio per la condotta che dovrebbe caratterizzare le relazioni tra le potenze mondiali, e cioè: l’apertura, l’umiltà, la solidarietà e il desiderio di unità al di là delle questioni che dividono.


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