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Workshop

Vietnam: una scuola di periferia

 
10 Dicembre 2015   |   , ,
 

La scuola di Pho Cap è nata nel 1998, da un sacerdote del Focolare con l’aiuto di alcuni giovani universitari, fra i primi ad aderire alla spiritualità dell’unità: un progetto nato dall’amore per i poveri che riempivano il quartiere di Binh Thanh, in una casa abbandonata. Una volta ripulite dalle numerose siringhe, i giovani hanno rimesso in piedi il tetto, poi i bagni, il sistema elettrico ed idraulico: tutto realizzato con piccole donazioni e tanto sacrificio. I giovani sono diventati imbianchini, manovali, idraulici, elettricisti … Di quei tempi ricorda uno di loro, ora focolarino: “È stato un lavoro faticoso, ma lo spirito del Movimento ci ha spinto ad amare concretamente. Anche alcuni operai hanno contribuito col loro lavoro a questa realizzazione. È stato davvero costruire un progetto insieme!”

In poche settimane hanno reso abitabili quegli ambienti e iniziato le attività. Si trattava ora di convincere la gente ad inviare i loro figli per far capire loro che era meglio che studiassero piuttosto che lavorare. Infatti, molti di quei bambini passavano le giornate lungo le strade di Saigon a vendere i biglietti della lotteria e non frequentavano la scuola. E per farlo i giovani sono andati a cercare “gli alunni” di casa in casa. Al primo gruppo, ben presto si sono unite anche delle ragazze disposte a dare tempo, forze ed entusiasmo al progetto.

Da un piccolo gruppo di alunni che non ricevevano alcun pasto, si è passati a dare la merenda e poi il pranzo giornalmente. Un progetto che si è sempre più sviluppato, superando anche tante difficoltà. Una scuola di “prestigio” per il suo successo, ma che rimane sempre povera e per i poveri, che riesce a dare una testimonianza convincete in un ambiente di periferia non facile.

Guardando i volti e gli occhi dei bimbi di Pho Cap, in maggioranza provenienti da famiglie buddiste, si legge fiducia, serenità e voglia di vivere. E Laura Mattarella ha ben colto tutto questo e ha voluto le foto di quest’incontro che ha definito: “Bellissimo”. E nella sua semplicità, ricco d’umanità, dolcezza e di rapporto.

La direttrice della scuola, ha commentato: “La visita della figlia del Presidente dell’Italia ci ha incoraggiati ad andare avanti nello spirito che ci anima: vivere la fraternità tra tutti noi collaboratori e trasmetterla agli alunni, affinché diventino portatori di questo spirito nelle loro famiglie e nella società in cui viviamo”.

Fonte: focolare.org


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