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Il viaggio di Med25 Bel Espoir: 8 mesi e 200 giovani nelle acque del Mediterraneo

Il racconto del viaggio compiuto dalla nave Med25Bel Espoir nel Mediterraeno, tra la primavera e l’autunno del 2025. Tra le testimonianze, anche quella di Carlos Palma, fondatore di Living Peace, e di Ikram, ambasciatrice di pace in Algeria.
Una storia di speranza, dialogo e incontro, in questi mesi difficili, ha solcato il Mediterraneo: quel mare tra l’Africa e l’Europa che diventa facilmente muro, perchè attraversato da barconi di persone fragili, bisognose, disperate. Un muro orizzontale, fatto d’acqua, ma pur sempre un muro. Quando, invece, il Mediterraneo può essere – e deve essere – un grande ponte.
Questa storia di speranza, bellezza, fratellanza ed unità, di tempo speso insieme tra diversità che si parlano, si chiama Med25 Bel Espoir ed ha la forma di una nave: una goletta a tre alberi degli anni ’40, lunga 29 metri e speciale, stupenda, gioiosa, perchè è anche – e soprattutto – una scuola. Una preziosa scuola per la pace!

Porti, città, giovani e tanti temi dibattuti
Il viaggio della Bel Espoir è durato 8 mesi: da marzo a ottobre 2025. 240 giorni nei quali questa barca della pace ha ospitato 200 giovani da diversi posti del mondo, attraccando in trenta porti del Mediterraneo (Barcellona, Palermo, La Valletta, Nicosia, Istanbul, Durazzo, Ravenna, Napoli, Marsiglia), e collegando cinque sponde di questo mare che può dividere, come accade, ma che è capace di unire. E come tale va vissuto, concepito, trasformato, difeso.
Partita da Barcellona, la 25Med Bel Espoir ha affrontato le onde per combattere ogni guerra. A bordo, sono state toccate diverse tematiche, racchiuse nei seguenti titoli: “Il dialogo delle culture”, “educazione e società”, “le donne del Mediterraneo”, “religioni in dialogo”, “ambiente e sviluppo”, “sfide migratorie”, “cristianesimo orientale e occidentale”, “costruire la pace”.
Tra una tappa e l’altra, i giovani sono scesi a terra per incontri e dibattiti, potendo conoscere realtà e storie differenti, arricchendosi e imparando il valore della diversità e delle sfumature che caratterizzano quella cosa unica che sono gli esseri umani.

Un video con la voce del Papa racconta la bellezza della Bel Espoir
Del viaggio della Bel Espoir hanno fatto parte anche giovani ambasciatori della Pace di Living Peace e del Movimento dei Focolari. Più in generale si sono alternati otto gruppi di giovani: venticinque alla volta, di diverse nazionalità, lingue, etnie, culture e religioni. Tutti impegnati per la pace.
Tra i giovani saliti sulla Bel Espoir c’erano anche Bertha dal Libano, la cui testimonianza è stata raccolta in un precedente articolo e Majdi dalla Palestina, i cui ricordi sono stati di recente raccolti in un’intervista.
Un assaggio di cosa è stato il viaggio della Med25 Bel Espoir ci è donato da un video meraviglioso disponibile qui.
Il video riassume, in una manciata di minuti incantevoli, densi ed emozionanti tutta la bellezza di questa esperienza. Alle immagini della Bel Espoir sul mare, si sovrappongono le parole di Papa Leone XIV, espresse durante il Giubileo delle chiese orientali. Sono parole di pace: «La guerra non è mai inevitabile – dice – i popoli vogliono la pace: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo».
Papa Leone è salito a bordo della nave Espoir, il 17 ottobre, nel porto di Ostia, aggiungendo altre parole di pace ed omaggiando con la sua presenza questa storia straordinaria.

Le parole di Carlos Palma sulla Bel Espoir
Sulla Bel Espoir, nel mese di giugno, è salito anche Carlos Palma, fondatore del Living Peace. Dopo aver visto il video, giorni fa, «con gli occhi pieni di lacrime per l’emozione di quanto vissuto insieme», ha «sentito il bisogno di condividere ciò che quelle immagini hanno suscitato» in lui.
«Come tutti quei giovani del Mediterraneo – ha spiegato Carlos – ho vissuto un’esperienza unica e trasformativa che ci ha uniti nel cuore e nell’anima». Ha proseguito dicendo che «al di là dell’età, della religione o della cultura, ci siamo scoperti fratelli e sorelle e – con uno sguardo nuovo – abbiamo riconosciuto l’immenso tesoro che ciascuno porta nel proprio cuore, sentendoci chiamati a essere una presenza di pace e fraternità nel Mediterraneo e ovunque Dio ci conduca».
Carlos Palma ha poi aggiunto: «Siamo stati protagonisti di un’esperienza completamente nuova, straordinariamente bella e potente, e ora che siamo geograficamente lontani, sento che il nostro impegno quotidiano, nelle piccole come nelle grandi cose, sarà un continuo pellegrinaggio di speranza, insieme, diventando generatori di pace in molti cuori».
«Probabilmente non saremo noi a trovare una soluzione diplomatica capace di porre fine a tutte le guerre e i conflitti – ha concluso Carlos Palma – ma possiamo contribuire a generare quella pace interiore capace di trasformare tutto ciò che ci circonda, ed è proprio questo che il nostro Carisma, anche attraverso Living Peace, ci invita a vivere: continuare a essere strumenti di pace per il nostro Mediterraneo e per il mondo».

Anche Ikram ricorda l’esperienza sulla Bel Espoir
Anche Ikram, giovane ambasciatrice di Pace dall’Algeria, è salita Med25 Bel Espoir e anche lei, come Bertha, Majdi e Carlos Palma, ha voluto offrire alcune parole su questa straordinaria avventura, ricca di significati: «Anch’io provo una immensa gratitudine per l’avventura che abbiamo vissuto insieme con Med25. Ho avuto il privilegio di partecipare alla seconda sessione, tra Palermo e Bizerte – ha precisato – a bordo del Bel Espoir, sotto il tema Educazione e Società».
«È stata un’esperienza profondamente umana e spirituale» ha continuato Ikram. «A bordo, abbiamo condiviso molto più di un semplice viaggio marittimo: è stato un vero percorso di trasformazione interiore. Ogni persona, con la propria storia, cultura e fede, ha contribuito a creare un’atmosfera di ascolto, fiducia e unità. Ho scoperto quanto l’incontro, il dialogo e la semplice vita condivisa possano diventare una vera scuola di pace».
«Qualche mese dopo, ho avuto la grazia di partecipare alla sessione pilota – ha aggiunto Ikram nel suo discorso – due giorni prima dell’Armada per la Pace. È stato un tempo breve ma intenso, segnato dalla preparazione, dalla riflessione e da un profondo senso di gioia. Già sentivamo che stava nascendo qualcosa di più grande di noi: una fraternità mediterranea, tessuta di volti, culture e speranze condivise».
Ikram ha ricordato anche la gioia finale di accogliere «la Bel Espoir per l’ottava e ultima sessione. Siamo usciti con piccole imbarcazioni per incontrarlo e navigare insieme per l’ultima volta. Quel momento è stato per me un simbolo potente: la fine di un viaggio, ma anche l’inizio di una missione, la chiamata a continuare, ciascuno a modo proprio, a essere portatori di pace e fraternità ovunque la vita ci conduca».
Le parole di Ikram si concludono con l’insegnamento ricavato dall’avventura sulla Bel Espoir: «da queste due esperienze porto nel cuore una profonda convinzione: la pace non nasce dai grandi discorsi, ma dagli incontri vissuti, dalla condivisione sincera e dai legami di fiducia che costruiamo tra noi. Ancora oggi sento che Med25 continua a vivere dentro di noi, nelle nostre scelte quotidiane, nel modo in cui accogliamo gli altri e nel desiderio di fare del Mediterraneo un vero spazio di pace e fraternità universale».




