United World Project

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8° Youth Forum UNESCO: cantiere giovane

 
8 Novembre 2013   |   , ,
 
Forum UNESCO 2013

 

La partecipazione dei Giovani per un Mondo Unito in questo Forum è stata sospinta dal lavoro che si viene svolgendo dall’anno scorso nel contesto dello United World Project. Questo progetto, lanciato al Genfest 2012 con dodicimila ragazzi di tutto il mondo radunati a Budapest, ha come scopo la promozione di una cultura della fraternità universale a tutti i livelli, che arrivi anche alle istituzioni internazionali. Le visite alle 11 commissioni nazionali dell’UNESCO dei GIovani per un Mondo Unito per presentare il progetto sono stati alcuni dei primi passi di questo cammino di conoscenza reciproca continuati con la partecipazione al Forum. L’incontro è stato così un’opportunità per portare la vita concreta dei GMU anche a questo spazio, esperienze piccole di costruzione di una nuova società come contributo originale a questa “fabbrica di idee per cambiare il mondo”.

Il Youth Forum è un incontro a cadenza di due anni e dal 1999. Il lavoro si è svolto di modo molto dinamico ed è stato guidato dai giovani. Partendo del contributo di più di 2500 giovani che prima avevano partecipato di una discussione on-line sull’argomento del Forum, i partecipanti si sono divisi in gruppi per mettersi d’accordo su tre sotto-temi dell’argomento generale. Subito dopo sono stati discussi in plenaria. Le raccomandazioni sono state fatte sulla valutazione della politica fatta fino adesso, lo sviluppo delle competenze per la transizione alla vita adulta e la promozione del impegno civico, il dialogo e le innovazioni sociali.

Joaquín, dell’Argentina, ci racconta che “abbiamo fatto qualche proposta di raccomandazione ispirata dalle esperienze concrete fatte con i Giovani per un Mondo Unito. Una di queste ha trovato accoglienza e riguarda il promuovere spazi di partecipazione intergenerazionale, e non solo di giovani sempre staccati della realtà adulta. Sento che la nostra partecipazione a questi spazi può aiutare a far diventare più vive tante idee che condividiamo con questa organizzazione.”

Anne Cecile, della Francia, ci parla dei discorsi dei diplomatici durante l’inaugurazione e la conclusione del Forum. “E’ stato molto forte sentire loro parlare di concetti che sono molto vicini al nostro ideale: il mondo deve vivere come una sola famiglia umana, per arrivare alla pace dobbiamo aprire il cuore ed amarci gli uni gli altri, sono i piccoli atti concreti che costituiscono un mondo migliore”.

“Risuonano – continua Anne Cecile -, ancora di più le parole di Madame Katalin Bogyay, presidente della Conferenza Generale, che ha partecipato al Genfest. Lei ha chiuso il Forum parlando a tutti di “Ubuntu”, questo valore africano che esprime la convinzione che ‘io sono perché noi siamo’ e che è alla base di Sharing With Africa, prossima tappa dello United World Project. Ciò che mi ha colpito di più è stato conoscere tantissimi giovani che credono tanto alle loro idee e capacità per poter cambiare il mondo. Ho sentito fortissimo che questo cambio era possibile e che cominciava da me, lì dove sono, con ciò che posso fare adesso”.

Il risultato di questo forum giovanile sarà parte degli input che la Conferenza Generale dell’UNESCO, con ambasciatori di 195 paesi, considererà per stabilire i nuovi indirizzi di lavoro per l’organizzazione. Al riguardo, Stella di Hong Kong dice: “Queste iniziative ci lasciano vedere che c’è una strada verso il mondo unito anche qui, percorsa per tanti giovani di diversi parti del mondo. Essendo lì, così diversi, ma così impegnati per risolvere i problemi insieme, questo ci ha fatto sentire veramente come una sola famiglia. Su questa strada anche noi vogliamo dare il nostro contributo”.

 


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