United World Project

Workshop

Il progetto Rimpresa

 
9 Febbraio 2017   |   , ,
 

Federica scopre che la casa di famiglia è stata danneggiata ed è inagibile ma quel che la colpisce di più è la generosità della gente che incontra: «Ero andata per dare conforto, e sono tornata con la macchina piena di biscotti, pomodori, insalata. Ma in testa mi ritornava la richiesta di una signora, una nostra vicina che mi aveva implorato: “aiutateci a preservare la nostra storia!”».

Poi, con le scosse del 30 ottobre 2016, è venuto giù tutto. Che cosa fare?
Federica scrive agli amici. Contatta giornalisti ma anche chi da anni ha esperienza di economia solidale, come Antonella, che gestisce un emporio solidale a Roma.
«Parlando con Antonella abbiamo pensato subito all’idea di creare un gruppo di acquisto solidale – i GAS – che come finalità avesse l’aiuto alle aziende delle zone terremotate».
Antonella scrive il progetto. Nel frattempo, Federica entra in contatto con AMU, la ONG del Movimento dei Focolari che sta raccogliendo fondi per aiutare i terremotati del Centro Italia:
«L’ AMU ci ha fatto sapere che anche A. I. P. E. C. – Associazione Italiana Per un’Economia di Comunione – si stava interessando per sostenere gli imprenditori delle aree colpite dal terremoto, e ci ha proposto di lavorare insieme. Abbiamo accettato. Ora, il nostro progetto ha due gambe, e cammina meglio, molto più spedito!».

Dalla collaborazione tra l’Associazione “Abbraccio planetario”, AMU e AIPEC è nato il Progetto “RImPRESA”, di cui fa parte anche l’associazione di promozione sociale B & F Foundation, di Ascoli Piceno.

Il progetto, come dicevamo, ha due gambe. Da una parte, il sostegno di AIPEC che punta a creare una rete di sostegno per la fornitura di materie prime, macchinari e locali alle aziende danneggiate; dall’altra, una rete di Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) di prodotti a Km 0 e Bio, di promozione del turismo locale e di eventi enogastronomici.

Ma ogni aiuto che voglia davvero essere “utile” deve passare necessariamente attraverso il filtro della realtà. Ci racconta Antonella: «Siamo andati più volte nelle aree del terremoto. Abbiamo incontrato le persone, la loro sofferenza, vissuto con loro il silenzio spettrale di certe aree che un tempo erano centrali e ora sono semplicemente sbriciolate. Solo così ci è stato possibile capire come avremmo potuto aiutarli. Abbiamo capito che non aveva senso attivarci prima di Natale, perché già in tanti lo stavano facendo, delle volte,anche in maniera non sostenibile per le persone del luogo, già stremate dal sisma. L’aiuto migliore ci è sembrato quello di garantire da gennaio in poi degli acquisti continuativi».Miele Artigianale

Oggi, i GAS dedicati dal Progetto RImPRESA alle zone terremotate sono quattro, distribuiti tra la provincia di Roma e la città di Ascoli Piceno, quest’ultimo legato alla B & F Foundation, che è anche il portale attraverso il quale vengono raccolti gli ordini di tutti.
Tra i prodotti in paniere: farro d.o.p., marmellate da frutti spontanei, funghi, carne da allevamenti locali, miele, formaggi e salumi.
«Al momento» continua il racconto Antonella «molte di queste attività produttive, commerciali e turistiche sono impraticabili ed è necessario creare anche un bacino di utenza e di consumo fuori dalle aree colpite dal terremoto, affinché le aziende non siano costrette alla chiusura. Il terremoto sposta le aziende? Noi spostiamo gli acquisti!»

Soci B & F FoundationI soci dei GAS potranno incontrare e conoscere i produttori durante eventi organizzati ad hoc e attraverso visite guidate alle attività. Così, gli acquirenti non saranno solo consumatori, ma cittadini solidali che contribuiranno efficacemente alla ripresa nel lungo periodo, garantendo acquisti continuativi.
L’accorciamento della filiera consentirà anche prezzi competitivi, avendo come orizzonte lo sviluppo sostenibile delle aziende e del territorio.

È così che il Progetto RImPRESA punta alla rinascita post terremoto, contando sull’ergoterapia, la terapia del lavoro, e della resilienza delle persone coinvolte, perché, come hanno sottolineato molte delle persone incontrate da Antonella e Federica:
«Con le sole offerte, si va poco lontano. Per noi, la cosa fondamentale è il lavoro. Solo così si può risollevare l’economia locale e anche noi: salvando il lavoro!».


SHARE: