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La solidarietà non è un reato

di Silvano Gianti.

La Corte costituzionale d’Oltralpe ha riconosciuto che “l’aiuto disinteressato” al “soggiorno irregolare” non “è passibile di conseguenze giuridiche”, in nome del “principio di fraternità” che è alla base della Repubblica. Una vittoria storica della disobbedienza civile di Cedric Herrou, il contadino simbolo dell’accoglienza dei migranti che arrivano da Ventimiglia.

“La vicenda” è singolare, soprattutto se a darne avvio è un “semplice” agricoltore d’oltralpe. E “la vicenda” narra che a furia di aiutare il prossimo, senza fermarsi agli impedimenti della burocrazia, senza guardare a destra e a manca, ma semplicemente a voler condividere la propria vita, il proprio companatico, il proprio tetto con chi è in situazioni precarie può, a lungo andare, provocare un cambio di legislazione.

Autore di quanto sopra è  Cédric Herrou, un contadino francese diventato simbolo della solidarietà verso i migranti nella valle del Roya: Era stato condannato al carcere per aver portato dei migranti da Ventimiglia a casa sua, appena oltre il confine, e di averli ospitati e rifocillati. Dopo la condanna aveva chiesto ripetutamente e con insistenza l’abolizione del “reato di solidarietà”. La storia di Herrou, 38 anni, scalda il cuore e stimola tanti a fare altrettanto. La sua masserizia è nel paesino di Breil-sur Roya, un piccolo comune non lontano dalla frontiera franco-italiana.

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