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“Sound of freedom”. Non voltare le spalle al male

 
19 Marzo 2024   |   , Film, Sound of Freedom
 
Tim Ballard, interpretato da Jim Caviezel, durante una scena del film Sound of freedom - Il canto della libertà. Foto Ufficio stampa Il canto della libertà © 2010
Tim Ballard, interpretato da Jim Caviezel, durante una scena del film Sound of freedom – Il canto della libertà. Foto Ufficio stampa Il canto della libertà © 2010

Il film “Sound of freedom” (Il canto della libertà), ispirato a una storia vera, entra nel tema delicato e doloroso della pedofilia, ma ci fa anche riflettere su quanto sia importante non disinteressarci del dolore altrui, della sofferenza provata dai fragili e gli indifesi.

Non si volta dallaltra parte, Tim. Non lascia che il dolore altrui scivoli dal suo cuore. Lo accoglie e ne combatte la causa sospendendo per tutto il tempo che serve il suo privato luminoso e confortevole, mettendo a forte rischio la sua stessa vita.

Sound of freedom - Il canto della libertà. Foto Ufficio stampa Il canto della libertà © 2010
Sound of freedom – Il canto della libertà. Foto Ufficio stampa Il canto della libertà © 2010

Tim è americano, ha una moglie che ama e dei figli splendidi. Fa il poliziotto (Dipartimento di Sicurezza nazionale degli Stati Uniti) e si occupa di uno dei mali più orribili di cui lessere umano è capace: la pedofilia. Ne ha viste tante, ha arrestato molti criminali e il suo mestiere gli ha procurato molto dolore, compresa la frustrazione per non aver mai riportato alla sua vita di prima un bambino vittima di tratta.

Quando viene attraversato dalla storia di un piccolo honduregno di nome Miguel – il primo che riesce a riportare a suo padre dopo un grande lavoro investigativo – scopre che anche sua sorella Rocio è stata rapita da unorganizzazione criminale per farne una schiava del sesso. Dallamicizia con tenero Miguel, nasce limpegno a riportare a casa anche la sorellina: Tim si adopererà per riuscirci, anche quando il finanziamento alla sua missione verrà interrotto.

Rimarrà in Colombia, a Cartagena, e con laiuto di altre persone che hanno scelto la via del bene, si incamminerà lungo un sentiero pericoloso che lo porterà fino a una zona remota della foresta amazzonica dove sono asserragliate le forze armate rivoluzionarie della Colombia. Lì, infatti, è tenuta prigioniera la piccola Rocio, e Tim, sostenuto dalla fede in Dio, agirà da eroe.

Il termine è quello giusto anche per la cifra stilistica del film, ma dentro il combattimento impavido e valoroso delluomo cè la funzione umana di ridare a due piccoli innocenti (simbolo di tutti i bambini del mondo) la pace, per quanto possibile, oltre la sofferenza vissuta. Restituire loro i sogni e gli affetti, la felicità dellinfanzia. Rendere tale, appunto felice, quella fondamentale stagione della vita, è un dovere morale di ogni adulto, ci ricorda lesempio del film, attraverso il profondo spirito paterno di Tim.

Quella appena riassunta è la trama del film “Sound of freedom” – Il canto della libertà, ispirato alla storia vera di Tim Ballard, interpretato da un ottimo Jim Caviezel (il Gesù di The Passion). Da luglio scorso, il film ha iniziato il suo viaggio nel circuito indipendente americano ottenendo un grande riscontro di incassi. Diretto da Alejandro Monteverde, prodotto dallo stesso Mel Gibson, è stato girato nel lontano 2018 ma ha avuto una gestazione distributiva molto lunga e complessa, fino a che i diritti sono passati agli Angel Studios (quelli di The Chosen) che hanno fatto partire il passaparola (anche coi social) fra il pubblico. In Italia il film è arrivato il 19 febbraio 2024, distribuito da Dominus Production.

Al di là delle vicissitudini che lo hanno portato al cinema solo ora, oltre la contaminazione col thriller, il film denuncia con decisione una sanguinosa piaga mondiale e lo fa (saggiamente) senza mostrare esplicitamente la violenza, ma facendo comunque sentire, soprattutto nella prima parte, il dolore. Un dolore necessario da provare. Fa di più, al di là di qualche passaggio narrativo meno convincente, Sound of freedom: ci mostra uomini capaci di battersi, di uscire dalla propria comfort zone per difendere i più fragili, per ostacolare con ogni mezzo la forza del male. Sta anche in questo secondo livello più astratto, più generale, lutilità di un film come “Sound of freedom” – Il canto della libertà.


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