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Workshop

APURIMAC: al cuore della periferia

 
2 Aprile 2021   |   Italia, Tor Bell’Infanzia, APURIMAC
 

Prima parte-il progetto “Tor Bell’Infanzia” a Roma.

Nel cuore di Tor Bella Monaca, quartiere problematico della periferia di Roma, si trova lo “Spazio Infanzia”. Questo centro accoglie, educa e istruisce bambini sotto i 3 anni esclusi dalle graduatorie per la scuola pubblica. E non lascia sole nemmeno le loro famiglie…

“Non possiamo fare miracoli e non possiamo salvare il mondo”
Questa frase mi è risuonata nella testa per diversi giorni. L’ha pronunciata Stella, educatrice che lavora presso un centro che accoglie bambini sotto i 3 anni, esclusi dalle graduatorie per la scuola pubblica. La struttura si trova a Tor Bella Monaca, quartiere nella periferia di Roma con un tasso di popolazione tra gli 0 e i 3 anni tra i più alti di tutta la capitale. Qui le scuole dell’infanzia non riescono ad accogliere tutti i bimbi presenti sul territorio. A volte rimangono esclusi quelli che ne avrebbero più diritto.

Tor Bella Monaca si trova proprio alle porte di Roma. La situazione di questo quartiere è molto particolare: vi sono grandi edifici di scarsa qualità architettonica, carenza di luoghi di aggregazione sociale, rilevante numero di crimini tra cui lo spaccio, spazi pubblici e abitazioni spesso degradati. Poche settimane fa ho visitato lo Spazio Infanzia, centro che, nato proprio in questo quartiere, si occupa di accogliere i bimbi delle famiglie più in difficoltà. È qui che lavora Stella, insieme a Giorgia e Ilaria, educatrici che mi hanno raccontato in cosa consiste il progetto Tor Bell’Infanzia, promosso dalla Onlus Apurimac ETS e finanziato dal Fondo per il contrasto della Povertà Educativa Minorile.

Il progetto è costituito da 2 parti: lo Spazio Infanzia e la CSP (Comunità Solidale Partecipata). Lo Spazio Infanzia quest’anno accoglie 11 bambini nati in famiglie poco agiate, occupandosi quotidianamente della loro istruzione ed educazione. “Collaboriamo coi servizi pubblici e col Municipio per far sì che ad ogni bambino venga riconosciuto un diritto che gli è stato negato” – spiegano le 3 educatrici.

Allo stesso tempo Tor Bell’Infanzia si occupa anche delle famiglie dei bimbi, ed è qui che interviene la CSP. Spesso i loro genitori sono migranti che conoscono poco la lingua e le normative italiane. Per questo motivo trovano difficoltà con l’inserimento, la ricerca di lavoro e la compilazione dei documenti necessari per iscrivere i propri figli a scuola. La CSP li supporta in questo, creando una rete sul territorio che mira ad aiutare il maggior numero di famiglie con l’integrazione e con l’iscrizione dei figli alla scuola pubblica. Lo Spazio Infanzia, infatti, accoglie i bambini per una durata massima di 1 anno. Dopo questo periodo le famiglie saranno in grado di iscrivere i propri figli alla scuola dell’infanzia, e nuove famiglie potranno essere aiutate dal progetto. Spiega Stella: “il nostro non è assistenzialismo: creiamo una comunità nella quale i beneficiari saranno poi autonomi nel gestire la propria vita. Lavoriamo sull’autonomia”.

Mi raccontano che un giorno si è presentata allo Spazio Infanzia una famiglia non italiana in difficoltà: non poteva iscrivere il figlio a scuola perché era sprovvisto delle vaccinazioni necessarie. Anche in questo caso, lo Spazio Infanzia non ha scelto solo di accoglierlo ed offrirgli un supporto temporaneo, ma di trovare una soluzione a lungo termine. Ilaria spiega: “in quel caso la nostra funzione è stata quella di accompagnare la famiglia alla Asl (Azienza Sanitaria Locale, NdR) per ottenere una traduzione dei vaccini”. Il bimbo ha potuto così iscriversi alla scuola pubblica l’anno seguente.

Il periodo della pandemia ha colpito in modo fortissimo le attività di Tor Bell’Infanzia: lavorare a distanza con bambini così piccoli è molto complicato, e “le lezioni frontali non avrebbero avuto senso per bimbi di quell’età” – chiariscono le educatrici. Così, grazie ai finanziamenti, si sono acquistati e distribuiti per ogni famiglia un tablet e un kit educativo, per facilitare la didattica a distanza in maniera funzionale alle famiglie. Un’altra risposta di Tor bell’Infanzia alla crisi in corso è stata aiutare i lavoratori più in difficoltà con le richieste per ottenere i finanziamenti messi a disposizione dallo Stato nel periodo dell’emergenza.

“Non possiamo fare miracoli e non possiamo salvare il mondo”.
Stella però non si è fermata a questa constatazione: “…ma è molto importante fare bene quello che si sta facendo, offrire un servizio di qualità per quelle persone a cui andiamo incontro”. E Ilaria ha proseguito: “Anche se aiutiamo solo 11 bambini, per quelle 11 famiglie siamo molto importanti. Ciascuna di loro, poi, è legata ad altre famiglie a cui può offrire aiuto a sua volta. È questa la forza della rete. Crediamo che questo, col tempo, possa effettivamente generare un cambiamento.”

Dopo aver conosciuto lo Spazio Infanzia, ho voluto saperne di più. Pochi giorni dopo mi sono collegata con Chiara, una farmacista che lavora sempre con Apurimac ETS, ma per le periferie di Cuzco, in Perù…

Foto: Maria Novella de Luca


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