United World Project

Workshop

Consumare responsabilmente per costruire un mondo unito

 
 

Hai mai pensato che quando vai a fare la spesa al supermercato stai anche compiendo un atto democratico?

Sì, democratico. Si tratta proprio una forma di democrazia economica che premia e sostiene il lavoro dietro un’azienda.

Prepara il carrello! Facciamo un giro in un incredibile laboratorio di consumo responsabile: Into the LABel.

Into the LABel significa letteralmente “dentro l’etichetta”. Perché questo nome? “Dedichiamo sempre più attenzione alle etichette dei nostri prodotti alimentari e cosmetici per conoscerne le calorie e le proprietà chimiche, ma siamo meno interessati alle etichette morali della merce, agli zuccheri della giustizia e alle calorie etiche”, spiega Luigino Bruni, professore di economia e direttore scientifico di “The Economy of Francesco”. Il professor Bruni è stato promotore di quest’iniziativa che ha coinvolto migliaia di persone e le ha spinte a fare acquisti più consapevoli ed etici, attraverso la lettura approfondita dell’etichetta del prodotto e la ricerca di informazioni sulle pratiche aziendali.

Come ha avuto inizio tutto questo? “In Italia, a partire dal 2012, è stata lanciata una serie di eventi organizzati davanti ai supermercati, in linea con quella che era una tendenza del momento: il flashmob, ma di acquisto etico, chiamato quindi CASH-MOB”, racconta Luca Guandalini, un giovane economista che ha partecipato a diversi Into the LABel e adesso lavora alla preparazione di un Into the LABel globale insieme al movimento The Economy of Francesco.

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“Cerchiamo gruppi di giovani che si facciano promotori di eventi di consumo responsabile e democrazia economica, puntando ad avere un impatto e a condividere l’esperienza con il mondo durante l’evento globale di EoF il 2 ottobre”, aggiunge Luca.

Sì, perché parlare di consumo responsabile non è qualcosa che riguarda solo economisti e imprenditori, ma tutti noi. “Il consumo responsabile è uno stile di vita, un diritto umano, una possibilità e una scelta di rispetto verso tutti gli esseri umani, la natura e lo spazio in cui si vive”, ci dice Catalina Hinojosa. È una giovane ecuadoriana, ambasciatrice per un mondo unito e partecipante di The Economy of Francesco.

Il suo lavoro per EoF si è focalizzato sul tema dell’agricoltura, dei popoli indigeni e del consumo responsabile. Ci spiega anche su quali aspetti si concentra lei al momento di fare una scelta di consumo responsabile.

“Mi pongo alcune domande, ad esempio: ho davvero bisogno di questo prodotto? Proviene dal commercio equo? I lavoratori hanno ricevuto un giusto compenso? Dove e come è stato prodotto? È sostenibile: se è biologico o organico, con quale metodo di produzione è stato realizzato? È socialmente ed economicamente etico?”

Attraverso queste domande e molte delle risposte che il flash-mob offre, Into the LABel ci ricorda che abbiamo il potere di trasformare la spesa in un’importante azione sociale, in un profondo momento di cittadinanza attiva.

Secondo Catalina, l’esercizio del consumo responsabile è anche un modo concreto per “vivere e costruire un mondo unito, perché significa pensare non solo a me stessa, ma alla collettività. Una collettività formata non solo da esseri umani, ma che comprende anche la natura. Il consumo responsabile ci permette di costruire relazioni molto più profonde, perché ci fa scoprire ciò che l’altro vive, le sue sofferenze, e ciò genera empatia e unità con l’altro”.

Uno dei principali slogan di Into the LABel è “voto con il portafoglio”, perché, in effetti, ritiene che con gli acquisti e il denaro speso per un determinato prodotto si sostengano le pratiche di un’azienda. Con Into the LABel i cittadini diventano protagonisti di un esperimento di democrazia economica. Prendono decisioni di consumo basate non solo sul prezzo o la qualità, ma anche sul valore sociale.

Ti piacerebbe organizzarne uno e unirti al laboratorio globale di consumo responsabile il prossimo 2 ottobre?

Scrivi a: community@francescoeconomy.org

Nel frattempo, ecco un video tutorial che abbiamo preparato in United World Project per mostrarti come funziona:


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