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Il papa della città: «Trasformate il deserto in foresta, con l’amicizia»

 
26 Aprile 2016   |   , ,
 

Il papa giunge al Villaggio per la terra e s’immerge subito nella sua amata folla. Baci, abbracci, pollici alzati, mani impazzite, lacrime, sorrisi, emozione. “Questo papa non appare solo un uomo che parla all’anima, ma anche al cuore e alla mente”, mi grida nel trambusto una signora ottantenne, diventata improvvisamente giovanissima. C’è il saluto ai malati nel corpo e ai piccoli, i più grandi per Francesco, e poi c’è il saluto ai malati dell’anima, alla folla che si accalca e si raduna sempre più numerosa. Un affresco di normale umanità. Quella che Francesco indica continuamente come prediletta dalla misericordia di Dio.

Il papa ama più ascoltare che parlare. Così ecco che alcuni protagonisti della Roma impegnata per il Bene si presentano: c’è la storia di Dino che con tanti amici ha aperto una mensa per i poveri e c’è Alfonso che con tanti altri volontari aiuta le famiglie dei carcerati grazie anche al contributo di ex-carcerati. C’è il progetto Erasmus e c’è Raffaele che con altri giovani lotta contro il commercio delle armi e per una “economia del noi” mentre Maria Chiara racconta al papa di Slotmob e della lotta contro l’azzardo. E c’è chi nei quartieri difficili si impegna a recuperare i giovani attraverso il calcio sociale.

Accolto da Donato Falmi e Antonia Testa, responsabili dei Focolari a Roma, il papa annuiva ascoltando parole come condivisione, perdono, fraternità, impegno. Ha ricordato come in Argentina avesse conosciuto la Mariapoli di O’Higgins “quella dove si fa il dolce di latte”… E poi ha ascoltato Pierluigi Sasso di Earth Day, e il loro impegno per la sostenibilità del pianeta.

Poi è il suo turno, a braccio apre il suo discorso con la metafora del deserto e della foresta. “Voi fate il bel lavoro di passare dal deserto senza vita della città alla foresta dove c’è vita esuberante…E nel passaggio dal deserto alla foresta c’è il sorriso e c’è l’impegno”.

Certamente la visita di papa Francesco è stata una benedizione per tutti i presenti, per il Villaggio della terra e soprattutto per il Movimento dei Focolari, dalla sua presidente al più giovane e lontano dei suoi aderenti. Maria Voce, presidente del Movimento commentando le parole del papa ha detto: “E’ stata una grandissima emozione, un esempio”. E Jesus Moran, copresidente ha sottolineato che “il papa ci ha dato chiaramente un programma, un compito da svolgere”.

La presenza di Francesco è stato un ribadire ancora una volta che il Vangelo nella città è una gioia, una bellezza, un impegno che non risparmia dai rischi, ma sa coglierne l’opportunità straordinaria, come sa esserlo ogni incontro con l’umanità sofferente.

Fonte (articolo e foto): CittàNuova.it


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