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Workshop

Osare prendersi cura al di là delle differenze culturali

 
10 Gennaio 2023   |   Camerun, Ambasciatori del Mondo Unito, Y4UW
 

I giovani del Movimento dei Focolari in Camerun hanno promosso nel 2022 il Festival della Gioventù sul tema “Osare prendersi cura: pace, fraternità ed ecologia”, che ha attirato oltre 400 giovani camerunensi sia anglofoni che francofoni.

Nel corso degli anni, i festival musicali e culturali in tutto il mondo sono diventati un metodo fondamentale con cui i giovani del Movimento dei Focolari mostrano al mondo che la fratellanza universale e la costruzione di un mondo unito sono possibili. Nel 2022 non è stato diverso, e in Camerun gli Ambasciatori del Mondo Unito  e i Giovani per un Mondo Unito hanno organizzato un festival giovanile con il tema “Osare prendersi cura: Pace, Fraternità ed Ecologia“.

L’obiettivo principale dell’evento, che si è svolto nell’arco di 6 giorni a Bafoussam, nella Regione Ovest del Camerun, è stato quello di promuovere e lavorare per la fraternità e la pace nella loro società.

“Per noi questo festival è stato un’opportunità per vivere la Regola d’oro, comune a tutti i popoli e a tutte le religioni; per essere strumenti di pace e di amore quando torneremo nelle nostre varie città”, dice Nkemanjen Regina, una giovane partecipante al festival, riferendosi alla famosa frase “Fai agli altri ciò vorresti fosse fatto a te” che si trova nei libri sacri di diverse religioni.

Il Camerun è un Paese che conta più di 258 gruppi etnici con culture e lingue diverse.  Il Paese centrafricano ha due lingue ufficiali, l’inglese e il francese. Dal 2016 il Camerun affronta una crisi socio-politica nella parte anglofona del Paese, prevalentemente conseguenza della storia coloniale del Paese. Tale crisi genera il conflitto separatista tra camerunesi francofoni e anglofoni. Nonostante ciò, il festival è riuscito a riunire più di 400 giovani di diverse etnie e culture, provenienti da oltre 12 città del Camerun. Regina ci racconta di aver avuto partecipanti da entrambe le parti del Paese:

“All’inizio si notava il disinteresse dei due gruppi a interagire tra loro, di conseguenza le interazioni si limitavano a persone della stessa lingua e della stessa città. Nel corso dell’evento, è stato evidente che molti hanno cercato di superare le barriere linguistiche e culturali per conoscersi meglio. Si potevano vedere i nostri fratelli e sorelle francofoni che cercavano di parlare in inglese e la nostra popolazione anglofona che faceva lo stesso con il francese. Abbiamo dialogato insieme, condiviso le nostre esperienze e idee che hanno dato la bellezza del nostro tema in termini pratici. Non c’erano né francofoni né anglofoni, ma una grande famiglia”.

Il Festival della Gioventù, così chiamato da loro, è stato anche l’occasione per presentare il tema del Pathway di quest’anno: “Dare to Care: le persone, il pianeta e la nostra conversione ecologica“, incoraggiando i giovani a essere protettori dei sistemi ecologici e delle loro risorse come risposta al grido della madre terra e per costruire ponti di fratellanza tra diversi gruppi etnici e sociali.

“Abbiamo usato “Dare” (Osare) perché abbiamo capito quanto sia impegnativo, ma non impossibile, vivere per la pace, la fraternità e l’ecologia in questo tempo. Siamo stati tutti incoraggiati e motivati”. Ci racconta Godric Mbunya Azombu, un partecipante all’evento.

I giovani hanno vissuto il tema attraverso esperienze, dialoghi, teatro, danze e canti, interazioni pratiche che hanno promosso la coesistenza tra loro, come risposta agli ostacoli che i giovani devono affrontare e alle crisi ambientali. Per il giovane Azombu, le presentazioni culturali sono state particolarmente importanti per il riconoscimento e l’apprezzamento della diversità tra loro, in quanto i gruppi hanno potuto esibirsi con i loro costumi culturali, dando l’opportunità di accettare le differenze individuali presenti. “Eravamo così motivati dal desiderio, al di sopra di ogni sfida, di osare per la pace, la fraternità e l’ecologia. Sapevamo che il nostro era un ideale di unità e non di uniformità”.

Questo evento è stato coronato anche da un messaggio di Fon de Nkar, re di un villaggio della regione nord-occidentale del Camerun colpito dalla crisi socio-politica. Nel suo messaggio, il re ha esortato i giovani ad andare avanti insieme e a portare quotidianamente messaggi di pace e fratellanza, per essere sempre il riflesso della pace e dell’unità.

Secondo Regina, i giovani camerunensi sono tornati a casa completamente sollevati nello spirito e nelle esperienze vissute per continuare in questo nuovo modo di vivere, soprattutto nei tempi difficili in cui si trovano. “Ci siamo resi conto che era giunto il momento e che il luogo da cui partire era questo”.

Azombu invece ha detto che i giovani si sono impegnati a tornare a casa a lavorare per la pace, fratellanza e sostenibilità. Tutti hanno concordato di iniziare con le loro piccole gocce quotidiane, in modo che queste gocce formino un oceano. “Amore, pace e unità è tutto ciò di cui abbiamo bisogno ogni giorno. Possono far girare il mondo”.


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