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Una fabbrica di bombe e la nostra sovranità

 
 

Di Carlo Cefaloni.

I media diffondono immagini strazianti della guerra in Yemen ma in Italia vuole crescere l’azienda che produce gli ordigni venduti all’aviazione saudita: l’opposizione del Comitato Riconversione Rwm e una nuova iniziativa a livello nazionale.

Giornali di mezzo mondo hanno rilanciato l’immagine straziante della piccola Amal, la bambina yemenita morta a 7 anni per la grave denutrizione, riconducibile al disastro umanitario nel Paese dove è in corso un conflitto armato tra una vasta coalizione a guida saudita e un esercito di ribelli legati all’Iran.

Una guerra che vede l’Italia coinvolta perché, come ripetuto tante volte sul nostro giornale, dal nostro Paese partono bombe d’aereo destinate all’esercito dell’Arabia Saudita.

Numerose risoluzioni del Parlamento europeo hanno chiesto invano ai Paesi dell’Ue di bloccare ogni fornitura di armi alle parti in conflitto. Le relazioni degli esperti dell’Onu denunciano i crimini di guerra perpetrati sulla popolazione civile, con attacchi diretti su scuole e ospedali.

Nonostante il muro di gomma alzato dalla politica nazionale, il 19 luglio del 2017 il consiglio comunale della città di Iglesias ha votato a favore della riconversione economica del territorio dichiarandosi “città di pace”, davanti alla richiesta avanzata dalla Rwm Italia di estendere la produzione di bombe dal vicino comune di Domusnovas.

Una dichiarazione controcorrente e in linea con la Costituzione italiana, che è culminata nel maggio 2018 con l’incontro ad Iglesias tra il sindaco Emilio Gariazzo e Jamal Bonyana, rappresentante di una ong attiva per i diritti umani in Yemen, durante una serie di manifestazioni e dibattiti che hanno visto anche Renato Soru, ex presidente della Regione Sardegna e attualmente parlamentare europeo del Pd, prendere apertamente posizione contro ogni compromissione della sua Isola e del nostro Paese con una filiera delle armi che parte dalla Germania (sede della Rheinmetall Defence che controlla la Rwm) per arrivare in Arabia Saudita.

Anche l’attuale presidente della Regione Francesco Pigliaru, già prorettore dell’Università di Cagliari, si è preso del tempo per studiare la situazione, così come i componenti della commissione Esteri della Camera, che hanno convocato per un’audizione diversi esponenti di ONG umanitarie, dirette testimoni delle gravi violazioni in corso nello Yemen.

Nel frattempo, come riportano alcune fonti locali, sembra che l’attuale giunta del comune di Iglesias abbia deciso di autorizzare la realizzazione di 2 nuove linee produttive di bombe per aereo all’interno del suo territorio. Decisione arrivata nonostante i rilievi presentati in sede di conferenza di servizi da parte del Comitato Riconversione RWM e dalla sezione di Italia Nostra Sardegna. La protesta si è trasformata anche in sit in davanti la sede del municipio dell’antica città sarda.

Nel caso concreto concorrono, assieme alle motivazioni umanitarie, questioni di carattere paesaggistico ed ecologico, come ad esempio la mancanza della previa valutazione di impatto ambientale delle opere che sembrano autorizzate.

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