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#ZeroHunger: Pappy, da bambino soldato ad educatore sociale

 
27 Ottobre 2015   |   , ,
 

 

Pappy, insieme ad altri ragazzi suoi coetanei, fu costretto ad arruolarvisi nel 2000.

Un’infanzia sotto le armi
Le responsabilità principali di Pappy consistevano nel portare munizioni, raccogliere acqua e legname. Insieme ai suoi compagni, Pappy doveva camminare a lungo per trovare frutta da raccogliere, rubando il cibo alle fattorie. Dopo tre duri mesi di assoggettamento a una terribile disciplina, Pappy riuscì a scappare e a ricongiungersi con i membri della sua famiglia nel territorio di Uvira, finché con suo orrore, Pappy fu intercettato da un altro gruppo di ribelli a Uvira. Gli fu detto che se non si fosse unito alla ribellione sarebbe morto. Di nuovo, Pappy non ebbe altra scelta che imbracciare le armi e combattere per sopravvivere.

La pace arriva in Congo
In seguito all’accordo di pace con le forze armate della Repubblica Democratica del Congo (FARDC) nel 2002, i ribelli dell’Uvira hanno accettato il disarmo. Adolescenti come Pappy sono stati smobilitati e affidati all’Ufficio per l’Azione Volontaria a Sostegno dell’Infanzia e della Salute a Bukavu (BVES). Sono stati poi trasferiti al Centro di Transito e Orientamento sostenuto da WFP, UNICEF e altri partner. Dopo tre mesi di ascolto e supporto psicologico, Pappy si è iscritto di nuovo alla scuola media.

“Ho sofferto la fame quando ero sotto le armi e non ero molto forte. Ma l’assistenza alimentare del WFP mi ha dato la forza e il coraggio necessari per sopravvivere e proseguire gl studi”, dice Pappy.
Nel 2007, Pappy ha completato l’istruzione seocondaria e ha cominciato a studiare Sociologia all’Università di Bukavu.

“Mi interessa la Sociologia perché voglio capire i comportamenti umani in ogni società”, dice. “Comprenderne le cause è fondamentale per trovare soluzioni sostenibili a problemi come i conflitti armati e l’arruolamento dei bambini soldato”.

Aiutare gli altri
Dopo la laurea nel 2013, il ragazzo, ormai ventottenne, è tornato al BVES come volontario per aiutare altri bambini soldato smobilitati come lui.
“Sono la testimonianza, in carne e ossa, di come la vita di un bambino soldato possa cambiare”, dice Pappy. “Il più delle volte, i bambini reclutati nei gruppi armati pensano che tutto sia perduto e che non potranno più tornare come prima. Quello che dico loro è che la riabilitazione è possibile, indipendentemente dalle loro esperienze sotto le armi”.

Dalla costituzione del BVES nel 1996, centinaia di migliaia di bambini soldati sono stati smobilitati. Oltre 30 ex bambini soldato sono riusciti ad arrivare agli studi universitari dopo aver seguito corsi di alfabetizzazione e programmi di consulto psicologico sostenuti dal WFP. Sin da quando vengono arruolati, i bambini soldato perdono contatti con i loro genitori. Di conseguenza, nella fase della smobilitazione, gli ex bambini soldati non hanno più la stabilità e le risorse che facevano parte delle loro vite precedenti. Durante i primi, durissimi tre mesi della riabilitazione, gli ex bambini soldato scoprono che l’assistenza del WFP è il modo più diretto per ottenere cibo, oltre a essere il contributo principale alla restaurazione del loro senso di fiducia.

Fornendo cibo, il WFP favorisce i legami sociali tra i bambini e i ragazzi, la maggior parte dei quali da soldati sono stati nemici. Ogni giorno, il pranzo diventa l’occasione in cui questi ragazzi, dalla grande forza d’animo, scelgono di sedersi assieme davanti a un pasto condiviso a base di grano cotto e fagioli.

#ZeroHunger — Anche tu puoi aiutarci ad eliminare la fame
Come dimostra la storia di Pappy, il cibo stabilisce legami sociali essenziali per i tanti bambini vittime di conflitti e costretti a combattere contro la loro volontà. Tu puoi aiutarci a eliminare la fame e contribuire perché bambini soldato come Pappy possano godere di un futuro migliore. Unisciti al nostro gruppo Facebook ‘Generazione ZeroHunger’ e aggiungi la tua voce al movimento che eliminerà la fame entro il 2030!

Fonte: WFP.org


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