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“Pillole” di speranza: il contagio silenzioso #3

 
17 Aprile 2020   |   Internazionale, Coronavirus, Pills of Hope
 

Continuiamo a ricevere buone notizie e a sintonizzarci per rendere visibili le numerose iniziative che si stanno moltiplicando in molte parti del pianeta.

Nel primo articolo di “Pillole” di speranza abbiamo citato Lao Tsu: “un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce”, per riferirci al fatto che le notizie negative generano più impatto di quelle positive, che si muovono in silenzio. Tuttavia, sorprendentemente, sono sempre più numerose le iniziative che si moltiplicano e dimostrano che la creatività umana, l’attenzione a chi è in difficoltà e la necessità di dare una mano, fanno anche molto rumore e generano un impatto contagioso e positivo molto più potente di quanto si possa immaginare.

Affermiamo questo perché ci vengono segnalate sempre più notizie da moltissimi luoghi.

New York, USA. 40.000 professionisti della salute volontari

Gli Stati Uniti sono attualmente il Paese più colpito dal Covid19 , con quasi 672.000 infetti e 33.000 morti. New York stessa è oggi la città più colpita al mondo, con circa 123.000 infetti e quasi 11.500 morti.

Per questo il suo governatore, Andrew Cuomo, ha dichiarato pubblicamente il loro bisogno di volontari per gli ospedali. Hanno risposto alla chiamata oltre 40.000 persone. Sono soprattutto medici, infermieri, assistenti, tecnici, e anche specialisti della salute mentale. Alcune compagnie aeree (come Southwest Airlines) si sono offerte di trasportare gratuitamente i volontari a New York, da tutto il paese.

Fonte: Telemundo47.com

Milano, Italia. “La Croce Rossa ci ha salvati dal mare e ora vogliamo fare qualcosa per loro”

Qualche anno fa, Husen Abdussalam, insieme ad altre persone etiopi, è stato salvato nel Mediterraneo dalla Croce Rossa e poi, è arrivato a Milano (Italia). Oggi, è presidente dell’associazione Oromo e, insieme ai suoi connazionali, ha portato cinque carrelli pieni di prodotti alimentari freschi e in scatola, per l’infanzia e per l’igiene, alla Croce Rossa Italiana.

«La Croce Rossa ci ha salvati dal mare e ora vogliamo fare qualcosa per loro e per Milano, la città che ha accolto noi e i nostri figli, e che sentiamo nostra», ha detto Husen. Questo gesto concreto e solidale raggiungerà le famiglie in difficoltà coinvolte nel progetto “Filiera della solidarietà”.

Fonte: Repubblica.it

Filippine: Il “Noche Buena Project”

Dopo la tempesta tropicale Ketsana del 2009, molti giovani e adulti del Movimento dei Focolari nelle Filippine si sono impegnati a creare un progetto per aiutare le vittime di Quezon City. Superata la crisi, hanno continuato ad aiutare le persone e le famiglie in condizione di povertà durante la lunga stagione prenatalizia filippina. È nato così il “Noche Buena Project”, con il quale raccolgono denaro per assicurare ad ogni nucleo familiare l’occorrente per festeggiare la cena della vigilia di Natale (“Noche Buena”) secondo la tradizione.

Attualmente, attraverso il Coronavirus, hanno lanciato “#GiveNowToGiveBack” attraverso il quale raccolgono donazioni, acqua e cibo per le persone colpite da quarantena, l’occorrente per la protezione personale e aiuti per i servizi sanitari. In una settimana, hanno raccolto 450 confezioni di cibo, 208 litri di alcool disinfettante, 56 litri di gel disinfettante, 150 mascherine sanitarie e 2400 bottiglie d’acqua. Oltre alle uova, alla farina e ai pasti caldi.

Video Buena Noche Project
Visit The Noche Buena Project

East Yorkshire, Inghilterra. La coppia che ha donato la cena del loro matrimonio

Sono molti i matrimoni che sono stati cancellati o riprogrammati durante questo periodo, come quello di Fiona e Adam Gordon, una coppia dell’East Yorkshire, in Inghilterra. La differenza è che loro hanno trasformato questo ostacolo in un’opportunità.

Infatti, dopo la cancellazione sono stati contattati da Tony Norris, il ristoratore incaricato del catering, che ha suggerito loro di donare il cibo (che altrimenti sarebbe stato buttato via) ai lavoratori del NHS (National Health Service), il servizio sanitario nazionale inglese. La coppia ha accettato al volo e Norris ha coinvolto diversi volontari di Hull4Heroes (l’organizzazione con cui collabora) per aiutarlo a servire il cibo. Con la loro iniziativa, Fiona e Adam hanno dato da mangiare a 400 lavoratori in due ospedali, per due giorni.

La coppia, dopo aver rimandato il banchetto, ha deciso comunque di sposarsi, vestiti di tutto punto, con 2 testimoni, al posto di 120 ospiti. “Poi siamo andati a casa, vestiti in abiti casalinghi e abbiamo mangiato la torta con lo champagne”.

Fonte: Independent.co.uk

Argentina e Scozia. Fabbriche di bevande alcoliche producono gel alcolico da regalare

L’azienda Cervecería y Maltería Quilmes, la birreria artigianale Brewhouse e la distilleria della Costa Atlantica che produce il gin “La Restinga”, si sono unite per produrre l’alcool liquido al 70%, da donare agli ospedali di Mar del Plata (una città sulla costa argentina) e ad altre città vicine.

Anche in Scozia, diverse aziende produttrici di birra e bevande alcoliche hanno iniziato a utilizzare la loro materia prima per produrre gel alcolico. Una di queste era Brewers Brewdog, che ha donato il gel ad un ospedale e a due associazioni di beneficenza. Oltre alle distillerie di gin: Leith gin e Verdant, con sede a Dundee.

Fonti: brewdogofficial y ladoh

Needham, Massachusetts (USA). Il compratore anonimo di fiori

Julie Ben-David possiede un negozio di fiori dal 1995. Quando ha scoperto di doverlo chiudere a causa della pandemia, era molto preoccupata, finché non ha ricevuto una chiamata inaspettata. Era un “uomo misterioso” che voleva comprare tutti i fiori del negozio, per aiutarlo a sopravvivere in questo periodo. Il misterioso benefattore ha anche fatto un ordine anonimo per spedire 10 mazzi di fiori in diverse parti della città.

Racconta la fiorista: “All’inizio pensavo fosse uno scherzo. Non so spiegare come mi sono sentita come proprietaria del negozio e come persona… si tratta di uscire da se stessi, di dare una mano e di essere gentili l’uno con l’altro”.

Fonte: boston.cbslocal.com

Argentina. Quasi non ci vede, ma continua a tessere coperte per bambini

Betty ha una disabilità visiva e un delicato stato di salute. Tuttavia, da diversi anni confeziona quadratini di lana per fare coperte per i neonati degli ospedali di Salta, nel nord-ovest dell’Argentina.

La sua badante, Carolina, ha contattato l’amica di Betty, Analía, per mostrarle la produzione di quella settimana e dirle che non avevano più lana. Poi Analía, insieme ad Alicia, un’altra amica, ha contattato un fattorino per farle arrivare altra lana e ritirare quello che Betty e Carolina avevano creato, e consegnarlo agli ospedali.

“Nonostante i nostri limiti, possiamo sempre aiutarci ed essere un dono, l’uno per l’altro. È questo che mette Betty nei suoi quadratini di lana”, commenta la sua amica Analia.

Fonte: Grupo Coronavirus en Positivo (Facebook)

Bergamo, Italia. “Cucinare per chi lotta per salvarci la vita è un dovere civico”

Circa 30 ristoranti a Bergamo sono ancora al lavoro per cucinare e spedire cibo ai medici e agli infermieri degli ospedali che poi, i tassisti della città consegnano gratuitamente: una catena di solidarietà per riconoscere e ringraziare coloro che oggi rischiano la vita e lavorano instancabilmente.

“Cucinare per chi lotta per salvarci la vita è un dovere civile. Bergamo ha il cuore spezzato ma noi bergamaschi non molliamo e ci rialzeremo. Adesso serve l’aiuto di tutti“, ha detto Daniele Visconti della Trattoria Visconti di Ambivere.

Fonte: Repubblica.it


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