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“Approcciare al tema dell’intelligenza artificiale è innanzitutto una necessità”

 
24 Gennaio 2025   |   Italia, Intelligenza Artificiale, TV2000
 
AlgorEtica - Foto cortesia Ufficio Stampa TV2000
AlgorEtica – Foto cortesia Ufficio Stampa TV2000

In occasione dell’arrivo nella TV italiana di un programma dedicato all’intelligenza artificiale, al suo impatto sul lavoro, sull’economia e su altri campi del vivere umano, abbiamo intervistato la conduttrice della trasmissione dal titolo AlgorEtica: la giornalista Monica Mondo.

È appena iniziato sul canale televisivo italiano Tv2000 (l’emittente della Conferenza Episcopale Italiana) un interessante programma, intitolato “AlgorEtica – Noi e l’intelligenza artificiale”, dedicato all’intelligenza artificiale: tema delicato del nostro presente e del nostro futuro.

Andrà in onda il sabato alle 15.15, fino al 15 febbraio, e ogni puntata può essere rivista on demand sull’App Play2000.

AlgorEtica é una riflessione approfondita sull’argomento con ospiti in studio che aiutano il pubblico ad orientarsi in questa materia sempre più capace di entrare in ogni campo del nostro vivere, ben compreso quello del lavoro.

La conduttrice del programma, la giornalista Monica Mondo, in apertura di trasmissione commenta così il tema toccato: «Ci entusiasma, ci preoccupa, suscita timore».

Abbiamo chiesto proprio a lei, coinvolta in quest’avventura nata da un’idea del direttore del canale, Vincenzo Morgante, di raccontarci l’importante esperienza vissuta. «Ho accettato di entrare in questo territorio per me nuovo – ci ha spiegato – perché come tutto ciò che è nuovo, mi incuriosisce e mi sfida. Si tratta del primo programma in Tv su questo argomento», precisa Monica Mondo, accompagnata nella conduzione da Fra Paolo Benanti: teologo del Terzo Ordine Regolare di San Francesco, esperto di etica delle tecnologie e membro italiano del Comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite. «Una persona fantastica – lo definisce la giornalista – coltissimo e sapiente, con una formazione ingegneristica e scientifica, diversa dalla mia che invece è umanistica. Lui è capace di spiegare a tutti e aiuta a comprendere anche le risposte degli ospiti con degli esempi, dopo le domande che io pongo sia a loro che a lui».

AlgorEtica - Foto cortesia Ufficio Stampa TV2000
AlgorEtica – Foto cortesia Ufficio Stampa TV2000

AlgorEtica è un talk volutamente semplice, dal buon ritmo e con «servizi che testimoniano quanto diciamo», prosegue la conduttrice. Il titolo nasce da un’espressione di «Papa Francesco, che ha parlato benissimo di tutto ciò che ci stava a cuore riguardo questo argomento, nel suo intervento al G7 in Puglia, lo scorso giugno. Quando si parla della persona e di ricerche scientifiche o tecnologiche – continua Mondo – che hanno a cuore la persona, ma che possono anche manipolarla e usarla, è evidente che l’etica, non come imposizione di regole rigide, ma come preoccupazione perché la dignità umana sia sempre al centro, diventa disciplina fondamentale da ricordare».

Le parole del Pontefice di cui parla la giornalista vengono poste come incipit della trasmissione. «(…) È proprio dall’utilizzo di questo potenziale creativo donatoci da Dio che viene alla luce l’intelligenza artificiale. Quest’ultima, come è noto, è uno strumento estremamente potente, impiegato in tantissime aree dell’agire umano: dalla medicina al mondo del lavoro, dalla cultura all’ambito della comunicazione, dall’educazione alla politica. Ed è ora lecito ipotizzare che il suo uso influenzerà sempre di più il nostro modo di vivere, le nostre relazioni sociali e nel futuro persino la maniera in cui concepiamo la nostra identità di esseri umani. Il tema dell’intelligenza artificiale è, tuttavia, spesso percepito come ambivalente: da un lato, entusiasma per le possibilità che offre, dall’altro genera timore per le conseguenze che lascia presagire».

Chiedendo a Monica Mondo se questa riflessione di Papa Francesco faccia da bussola in AlgorEtica, lei risponde così: «Naturalmente la parola del Papa, del magistero della Chiesa, fa da bussola. Il concetto da Lui espresso è uno: benissimo le scoperte e l’utilizzo dell’intelligenza umana per nuove scoperte, ma sempre al servizio della persona e del bene comune. Abbiamo voluto ricordarlo in ogni puntata».

Agli ospiti della prima puntata, in una delle tante domande intelligenti che AlgorEtica offre, Monica Mondo chiede se siamo davanti a una rivoluzione solo tecnologica, o anche antropologica e culturale. Poco prima, Paolo Benanti aveva definito l’IA «un lubrificante che toglie attrito nell’uso nostri oggetti», aggiungendo che una volta, per usare il pc bisognava conoscere il suo linguaggio; oggi basta parlargli in modo rudimentale. Sembra tutto bello e facile, ma poco dopo, sulla macchina di Galton presente in studio, viene fuori una pallina rossa che parla della possibilità che ci trasformiamo da persone a numeri. Abbiamo chiesto allora a Monica Mondo se, alla luce di questo viaggio nel tema, il pericolo maggiore dell’IA, secondo lei, sia questo o quello di una sorta di nuova mutazione antropologica.

«I pericoli, nei diversi campi, sono tanti e riguardano sempre la stessa grande tentazione, lo stesso peccato o reato, a seconda da come la si guardi: usare l’uomo. I dati sanitari o quelli economici per interesse privato o per distorcere il mercato; le macchine per colpire con più precisione e orrore in uno scenario di guerra. O per far perdere dignità a chi lavora, oltreché posti di lavoro. La tentazione principale, come per ogni scoperta o invenzione, della tecnica – dall’atomo al coltello – è di usarla per il bene o per il male. Questa è un’unica grande questione di cui dobbiamo, non tanto preoccuparci, quanto occuparci, individuando le criticità e provare insieme, da persone civili, come è successo almeno nei paesi democratici, a darci regole e punti di osservazione comuni per comprendere in tempo i pericoli».

In studio ci sono due robot: Pepper e Break. «È divertente che li abbiamo con noi, perché danno l’idea di un futuro che è già presenza. Sono veri, non sono giocattoli, ma strumenti utilizzati dalle forze dell’ordine. Break è stato utile per alcuni recenti ritrovamenti a Pompei. Possono essere gentili, simpatici amici, o armati e strumenti di morte. Sono comunque oggetti che sempre di più useremo nel quotidiano e se aiutano a risolvere problemi ben vengano».

Come battuta finale, abbiamo chiesto a Monica Mondo come si esce dal viaggio di Algoretica: più sollevati, più inquieti, o semplicemente più informati? La sua risposta: «Approcciare al tema dell’intelligenza artificiale, saperne di più, è innanzitutto una necessità. Credo ci renda più inquieti. Anche affascinati per certi versi, per l’intelligenza dell’uomo, ma inquieti per le derive e i rischi che può portare. Il più grande è questo: che alcuni strumenti, penso per esempio ai social, possano cambiare il sistema delle relazioni umane, la psiche dei nostri bambini, e l’intelligenza artificiale possa peggiorare questa tendenza. Quindi cambiare lo sguardo che diamo alla persona e alle cose che di lei riteniamo importanti».

Monica Mondo (AlgorEtica - Foto cortesia Ufficio stampa Tv2000)
Monica Mondo (AlgorEtica – Foto cortesia Ufficio stampa Tv2000)

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