United World Project

Workshop

Asante Africa 2018

di Sergio Brena.

Un’avventura di volontariato fraterno in Kenia. La Fazenda da esperanza e la regione del Turkana.  

Asante (grazie) è certamente la prima parola in swahili che si impara venendo in Kenya, e i giovani venuti quest’estate per il progetto “Asante Africa” hanno avuto modo di pronunciarla e sentirla moltissime volte.

Ma andiamo con ordine. Chi sono i protagonisti? Venti giovani dai 18 ai 30 anni provenienti da vari Paesi (Brasile, Argentina, Mexico, Bolivia, Spagna, Italia, Uganda e Kenya) e 5 adulti che hanno accompagnato e sostenuto la logistica. Dunque una rappresentanza di vari continentimolto variegata, con background, stili e scelte di vita molto diverse; dal seminarista al non credente, dalla neo-diplomata alla professionista, tutti attirati dall’idea di spendere un mese delle loro vacanze per conoscere la realtà locale e dare il loro contributo concreto.

Dunque una specie di volontariato? «Non esattamente – tengono a precisare i giovani stessi organizzatori del progetto –. Potremmo piuttosto chiamarlo: volontariato fraterno. Non volevamo venir qui solo per fare qualcosa per i bisognosi. Volevamo piuttosto costruire rapporti sinceri innanzitutto tra noi e poi con le persone che avremmo incontrato nei vari posti in cui ci saremmo recati». Un’altra ragazza aggiunge: «Per me era anche la possibilità di mettermi alla prova, per scoprire me stessa e le mie potenzialità».

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