United World Project

Workshop

Danzando, per l’armonia fra i popoli

 
2 Novembre 2022   |   Italia, Dialogo, DanceLab Armonia
 

Antonella Lombardo, direttrice artistica della scuola di alta formazione Laboratorio Accademico Danza, racconta l’impegno per la pace e il dialogo fra i popoli in Italia e in Terra Santa, dell’Associazione Culturale DanceLab Armonia, nata dall’esperienza della sua scuola. L’associazione, dal 2014, promuove dei campus d’arte per i bambini dei territori palestinesi, in particolare a Betlemme, grazie alla collaborazione e all’amicizia con padre Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa, e con la Fondazione Giovanni Paolo II.

Antonella, dopo due anni di stop forzato dalla pandemia, siete tornati a fine giugno 2022 a Betlemme, in Terra Santa…

L’accoglienza è stata calorosissima. Non potevamo camminare per le strade della città senza che ci invitassero ad entrare, offrendoci qualcosa. Ci siamo stupiti di questa accoglienza, di questo bene che ci ritornava a fiumi. Come se i piccoli semi che, negli anni, avevamo gettato lì, quest’anno avessero germogliato tutti insieme!

Come si è svolta questa edizione del progetto?

Appena arrivati, il 27 giugno, abbiamo cominciato a lavorare con i ragazzi più grandi, che avevano vissuto le passate esperienze del progetto, perché ci aiutassero con la lingua e facessero da “tutor” dei più piccoli. Questa settimana si è trasformata in un momento di fusione, di amicizia. Hanno partecipato i ragazzi ma anche gli insegnanti delle scuole locali. 17-18 persone ben formate, divisi a seconda delle varie discipline, che sono state indispensabili per i giorni seguenti con i più piccoli… Che sono arrivati numerosi! Erano circa 130 bambini, giunti anche dai campi profughi.

Dove si è svolto il campus?

Eravamo nei locali di una scuola francescana che, dalla scuola materna, arriva fino al liceo. Una location molto valida ma ormai da diversi anni sentiamo l’esigenza che questa formazione sia continua per i bambini, per cui Padre Ibrahim ci ha proposto di realizzare dei lavori in una costruzione che si trova davanti ai locali della Fondazione Giovanni Paolo II.

Speriamo che si riescano a iniziare i lavori per creare una scuola di danza e d’arte stabile.

Parli di arte perché ormai, da diversi anni, raggiungete Betlemme con i volontari dell’Accademia di Belle Arti di Napoli…

Esatto. Insieme, vorremmo dar vita ad una scuola d’arte a Betlemme per una formazione continua, non solo in questi 15, 20 giorni d’estate. Così, potremmo dare uno spiraglio vero di speranza e di libertà. Perché l’arte, a Betlemme, è come il pane. A loro manca proprio il “pane” dell’arte, perché non hanno proprio nessuna possibilità di scambio culturale, perché vivono come rinchiusi.

Attraverso lo sguardo e le parole di Irene, giovanissima redattrice della rivista Teens, possiamo guardare e ascoltare il racconto di un viaggio in una terra segnata dalle divisioni che, grazie all’arte e alla danza, ritrova spiragli di bellezza e speranza.

Per approfondire l’esperienza del Campus 2022 “Armonia fra i popoli” a Betlemme, guarda il filmato prodotto dal CSC Audiovisivi:

In Toscana

Tra fine agosto e inizio settembre 2022, gli artisti dell’Associazione Culturale DanceLab Armonia hanno animato anche il 17° Festival e 9° Campus Internazionale “Armonia fra i Popoli”, in terra Toscana, che ha coinvolto giovani provenienti dal Libano, Bosnia, Egitto, Palestina, Argentina, e da varie parti d’Italia.

Il Campus, quest’anno, rientrava nell’ambito del progetto Heartmony della ONG New Humanity, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il bando “Capacity building in the field of youth”. Il progetto, ancora in corso, si propone di formare giovani alle metodologie dell’inclusione sociale per migranti e rifugiati attraverso l’arte, di rafforzare le competenze interculturali dei giovani e riflettere sulle cause e gli effetti delle migrazioni nel bacino del Mediterraneo.

Io desidererei che tutte le volte che viene raccontata l’esperienza del nostro progetto, si potessero creare delle connessioni, delle collaborazioni con altre realtà. Perché, la prossima volta che torniamo a Betlemme, non ci siano soltanto ragazzi della nostra scuola, del nostro territorio, ma possano partecipare anche i ragazzi di altre parti d’Italia.
Antonella Lombardo


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