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Il Gen Rosso in Libano: HeARTmony, l’arte come messaggio

 
16 Dicembre 2022   |   Libano, Inclusione sociale, Gen Rosso
 

Dal 1° al 6 novembre, la band Gen Rosso ha raggiunto il Libano, per un’altra tappa del progetto HeARTmony: formare i futuri formatori dell’inclusione attraverso l’arte.

Dopo l’ultima esperienza in Bosnia il Progetto HeARTmony continua il suo percorso a Beirut, in Libano. Lo scopo è sempre lo stesso: formare giovani talentuosi alle metodologie dell’inclusione sociale per migranti e rifugiati attraverso l’arte, rafforzare le competenze interculturali e riflettere sulle cause e gli effetti delle migrazioni nel bacino del Mediterraneo.

Così, nella prima settimana di novembre, quattro dei membri del complesso musicale Gen Rosso (Adelson, Ygor, Michele e Juan Francisco), assieme a giovani di Caritas Egypt (Egitto), Caritas Lebanon (Libano) e membri di Humanité Nouvelle (Libano) hanno lavorato, creato e sognato insieme.

Adelson Oliveira, Ygor Saunier, Juan Francisco Villalba e Michele Sole

Atterrati a Beirut, i componenti della band sono stati accolti calorosamente dai volontari di Caritas Libano Giovani, e dai membri del Movimento dei Focolari locale. «È stato molto forte, per noi, vedere la disponibilità dei giovani volontari libanesi nel mettersi al servizio degli altri, nonostante la dura situazione che il paese sta affrontando… – racconta Adelson Oliveira – Come vedere degli eroi che, in mezzo alle difficoltà, riescono ancora, con generosità, a porgere la mano a chi ne ha bisogno».

Per una volta, non si trattava di organizzare un concerto, ma di imparare ad usare la musica e l’arte per avvicinare le persone, chi vive ai margini della società come le persone migranti, per farle sentire accolte e partecipi pienamente della vita di una comunità sociale. «L’arte è un mezzo potente, – osserva Adelson – la musica arriva dove noi spesso non riusciamo a parole. Una persona si può sentire amata e rispondere all’amore in tanti modi».

Così, con il corso Training trainers (“Formando i formatori”), la band ha svolto alcuni workshop di canto, musica, percussioni. Il metodo: valorizzare i talenti dei partecipanti al corso nella costruzione dello spettacolo. «Noi abbiamo cercato di dare la nostra esperienza e, con loro, abbiamo costruito qualcosa di molto speciale, – ha spiegato ancora Adelson – abbiamo in progetto di ripetere questa tipologia di corso il più possibile, adattando questa esperienza artistica alle varie realtà locali».

Durante una delle serate, la band e i partecipanti al progetto sono stati accolti anche nella comunità del focolare di Beirut, assieme ad altri amici, per vivere una serata di musica e conoscenza. È stata l’occasione per condividere alcune esperienze e scoprire meglio la realtà che vivono oggi i giovani libanesi. «Ho parlato con una ragazza che mi ha confidato: “voglio andare via, ma sento che il Libano cambierà solo se io ho il coraggio di restare. Se metto in pratica quanto ho imparato”» ricorda Adelson. E riflette: «Credo che soltanto l’amore possa trasformare le cose, e questo vale anche per l’economia e la politica. In questo momento, è difficile dire ai giovani di restare, ma le parole di questa ragazza mi hanno colpito profondamente. Penso che da qui si possa ripartire: mettere l’amore nelle cose che facciamo, per diventare protagonisti della propria realtà. Forse non vedremo i risultati subito… ma sono certo che presto il Libano rinascerà, come una fenice!».

Intanto, HeARTmony continua. La palla, adesso, passa ai giovani partecipanti al corso che, per dimostrare di aver acquisito le competenze previste dal bando del progetto, dovranno preparare a loro volta un progetto artistico per l’inclusione, da svolgere nei prossimi mesi, sostenuti sempre dal Gen Rosso e dai vari partner.

Per saperne di più del progetto, basta visitare il sito della ONG New Humanity.


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