United World Project

Workshop

Il terremoto di Haiti e i missionari della Missione Belém

 
10 Settembre 2021   |   Haiti, Solidarietà, Missão Belém
 
Missione Belém in Haiti

Nel 2010 Haiti ha subito una delle più grandi catastrofi del paese. Undici anni dopo, un nuovo terremoto aumenta la crisi del paese che non si è ancora ripreso dalle tragedie del passato. I missionari dela Missione Belém ci parlano della situazione nel paese e del loro lavoro per aiutare il popolo haitiano.

Edifici distrutti, macerie, corpi sepolti, persone gravemente ferite per la strada, centinaia di famiglie che dormono all’aperto: queste sono alcune delle scene che vediamo e leggiamo su Haiti, dalle notizie e sui social, un paese latinoamericano che molti conoscono come uno dei più poveri del mondo.

Il paese sull’isola di Hispaniola sta lottando per ricostruirsi da un terremoto del 2010 che ha distrutto gran parte del suo territorio. Undici anni dopo, un terremoto di magnitudo 7,2 (dati EMSC), superiore a quello del 2010, colpisce il paese che non si è ancora ripreso dai disastri del passato e che sta vivendo, oltre alla Pandemia, una forte crisi economica e politica, con l’assassinio del presidente Jovenel Moïse nel luglio di quest’anno.

Secondo BBC News, il terremoto del 14 agosto ha lasciato più di 2.000 morti e una popolazione fisicamente e mentalmente devastata. Il paese ora deve affrontare carenze di cibo, acqua, mancanza di energia, rifugi e cure mediche.

Abbiamo intervistato due missionari che si trovano ad Haiti per capire a fondo la situazione attuale del paese, il lavoro che stanno facendo come Missione Belém per aiutare gli haitiani e cosa si può fare di immediato per sostenere questa popolazione¹.

Suor Valessa, 28 anni, e fratello Helio, 30 anni, sono missionari della Missione belém, un movimento religioso nato nel 2005 a San Paolo, in Brasile, con l’obiettivo di “essere famiglia per chi non ne ha”, accogliendo e accompagnando senzatetto e tossicodipendenti. La Missione Belém è anche a Port au Prince, capitale di Haiti, dal 2010, in uno dei quartieri più poveri della città. Lì hanno aperto un centro educativo per bambini e adolescenti, un’infermeria, un centro nutrizionale e ora stanno costruendo un complesso ospedaliero.

I due religiosi intervistati sono brasiliani e sono stati trasferiti ad Haiti nel 2013 e, per loro, nonostante l’impatto con la realtà sociale, è una grande gioia poter dare la vita e portare speranza a questa popolazione “così sofferente e così guerriera”.

[1] Donazioni attraverso i Francesacni dela Divina Provvidenza (Brasile):

http://www.franciscanosnaprovidencia.org.br/associacao/missaobrasilhaiti

Banco do Brasil

Agenzia 06916-7 – Conto corrente: 06682-6

Santander

Agenzia 0014 – Conto corrente 13.005017-0

*Le donazioni mensili possono essere effettuate tramite bollettino bancario, addebito automatico o carta di credito. Accesso: www.franciscanosnaprovidencia.org.br/doacao

*Per domande o informazioni contattare il team di raccolta fondi su WhatsApp +55 (17) 98157-1414

[2] Nel vídeo 2, Valessa si riferisce a Cracolândia, regione in São Paulo dove i tossicodipendenti vivono per strada e usano il crack all’aperto.

 


SHARE: